ATTENZIONE AI FURBETTI DEL VACCINO ANTI COVID
ATTENZIONE AI FURBETTI DEL VACCINO ANTI COVID
Con “furbetti del vaccino” la cronaca individua coloro che a dispetto di un ordine precostituito saltano la fila e arrivano alla vaccinazione prima di altri più meritevoli.
Abbiamo letto del sindaco, dell’amico del dirigente sanitario, del parente dell’infermiere, del medico in pensione, del donatore di sangue convinto erroneamente di avere diritto, di chi ha dichiarato il falso spacciandosi per operatore di cooperativa impegnato a lavorare in ambienti a rischio, ecc.
Veemente l’indignazione nel giudizio sociale al grido di un attentato alla vita dei soggetti più fragili, ecco fioccare le indagini delle Procure della Repubblica e così i Nas acquisiscono le liste dei vaccinati e si arriva al nome eccellente.
Ma siamo sicuri di essere in presenza di casi di reato per cui valga la pena di avviare il costoso tritacarne delle indagini giudiziarie?
Se facciamo riferimento al piano strategico nazionale dei vaccini, il decreto del Ministero della Salute del 2 Gennaio 2021, ebbene ancora l’8 febbraio 2021 abbiamo semplicemente “raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione” e non la ben più stringente “violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge e dalle quali non residuano margini di discrezionalità”, come invece pretende il reato di abuso d’ufficio, art.323 c.p. come novellato dal decreto semplificazioni, art. 23, D.L. 16.7.2020, n. 76.
Lungi da me giudicare, ma un suggerimento mi sento di darlo: rivediamo tutti cosa intendere per “furbetti del vaccino”.
Pensiamo alla nostra terra, le Marche.
Abbiamo appena iniziato le prenotazioni online e telefoniche per la vaccinazione degli over 80 con procedure di somministrazione da definire in favore di coloro che non deambulano o che non hanno chi li porti al punto di vaccinazione.
Ebbene vedo già i “furbetti” in azione.
Penso alla mail o al messaggio via sms di conferma della prenotazione online, che invitando a visitare un sito web e confermare informazioni, consente al criminale informatico di accedere a informazioni sensibili, come ad esempio password e numeri di carte di credito.
Immagino pure qualcheduno al telefono pronto a spacciarsi per operatore sanitario intento alla prenotazione del vaccino al fine di acquisire nel colloquio i dati anagrafici e di domicilio e magari pure di conto corrente del malcapitato.
Ancora più banalmente vedo già il malintenzionato che si fa aprire la porta di casa dall’anziano e vi si introduce fingendosi infermiere dedicato alla somministrazione domiciliare del vaccino.
A mio avviso chi salta la fila si comporta certamente male, ma forse a monte causa e responsabilità di questo triste fenomeno vanno individuate sul piano meramente giuslavoristico e disciplinare interno all’azienda sanitaria dove sembrano mancare in alcuni casi, pochissimi in verità, adeguati controlli interni di gestione del servizio vaccini.
Lasciamo piuttosto che le risorse e le energie della magistratura inquirente e della polizia giudiziaria si concentrino a reprimere – e meglio ancora a prevenire – reati odiosi come quelli di truffa e furto.
I nostri cari valgono più di un vaccino.
Porto San Giorgio, FM, li 14/2/2021.
Avv. Andrea Agostini