COVID: DISCOTECHE A MISURA DI SICUREZZA
COVID: DISCOTECHE A MISURA DI SICUREZZA
Le discoteche, chiuse da marzo 2020, riaprono dall’11 ottobre.
Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri del 7 ottobre scorso con decreto legge 8/10/2021 n.139, pubblicato il giorno stesso su Gazzetta Ufficiale e in vigore dall’indomani.
Il decreto “Disposizioni urgenti per l’accesso alle attività culturali, sportive e ricreative, nonché per l’organizzazione di pubbliche amministrazioni e in materia di protezione dei dati personali”, ribattezzato dai media più semplicemente come “decreto riaperture” o “capienze”, prevede la seguente disciplina.
Nelle sale da ballo le presenze consentite, rispetto al numero massimo di utenti autorizzati, sono al 75% se all’aperto e al 50% al chiuso.
Nei locali al chiuso deve essere garantita la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo dell’aria.
Fermo il rispetto dei protocolli anti covid e delle linee guida di settore, l’accesso è consentito, previo tracciamento, solo a coloro che abbiano il green pass.
All’interno dei locali vi è obbligo di indossare la mascherina ad eccezione del momento del ballo.
Alla seconda violazione delle regole sulla capienza e sulla certificazione verde si prevede la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni.
Pure non essendo un frequentatore di discoteche, sono felice della notizia della riapertura, sia per l’economia di settore con i suoi imprenditori e lavoratori e con tutte quelle attività commerciali che del prima e del dopo ballo vivono, sia per i giovani che ritrovano un momento importante di aggregazione, socializzazione e anche sfogo alle tensioni del loro vivere, ma non sono assolutamente soddisfatto.
Ogni interesse economico è recessivo rispetto alla tutela di un bene superiore e assoluto, la salute pubblica.
Giusto, ma qualcuno si è avveduto che il divieto assoluto di ballo si è tradotto in mesi e mesi di abusivismo e di illegalità a danno degli esercenti onesti, che lo Stato non ha saputo né tutelare, né ristorare?
Quante licenze sono state sospese a chi ha abusato?
Quante contestazioni di reato di epidemia colposa hanno interessato i più riottosi?
Niente di tutto ciò.
Una multa del valore di una buona bottiglia al tavolo e 5 giorni di chiusura nel mentre era già in promozione l’evento della settimana successiva.
Ma ora si riparte.
Persi mesi a dati epidemiologici costanti, si perde anche un ulteriore fine settimana decidendo il 7 ottobre per l’11, e ciò senza considerare che riaprire un’attività complessa non si risolve semplicemente alzando una serranda di ingresso, ma pretende tutta una serie di attività preventive di pulizie e controlli delle strutture e delle apparecchiature e ricerca di personale e organizzazione di eventi ecc.
Si riparte pensando alla capienza all’esterno, come fossimo in estate, e senza considerare che al chiuso una capienza al 50% facilmente non consentirà a molti di realizzare utili, salvo un raddoppio dei prezzi di ingressi e consumazione.
Sono convinto però che ne varrà comunque la pena, se non altro per quel gioco di vedo non vedo il viso della bella, spudorata nel mostrarsi senza mascherina mentre beve e balla, non più per svago ma come il Governo intende per pratica sportiva, timida al riparo di un velo ad esaltarne gli occhi di meraviglia durante una normale conversazione.
Porto San Giorgio FM li 10/10/2021.
Avv. Andrea Agostin