E’ FINITA LA FESTA PER I RAVE
E’ FINITA LA FESTA PER I RAVE
Prima della norma anti rave, quanti conoscevano il fenomeno e il suo nome?
I più giovani sicuramente, forse anche molti genitori, ma credo che il termine rave sia entrato nelle case dei più a seguito delle polemiche politiche che hanno accompagnato l’introduzione di una norma bandiera del nuovo governo di centrodestra.
Infatti con il d.l. 31/10/22 n.162, art.5, co.1, dal 1 novembre sono stati vietati raduni pericolosi per l’ordine pubblico con una norma la cui scrittura ha fatto gridare taluni si sia inteso introdurre una volontà liberticida a minare le manifestazioni di dissenso.
Critiche superate attraverso la riscrittura della norma in sede di conversione del decreto in legge 30/12/2022 n.199.
Invariata la sanzione, reclusione da 3 a 6 anni e multa da 1.000 a 10.000 euro, ampliata la confisca, oltre che “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione”, anche “di quelle che ne sono il prodotto o il profitto”, la norma è mutata.
Innanzitutto la collocazione sistematica, da art.434 bis ad art.633 bis c.p., quindi non più reato contro l’ordine pubblico, che più non rileva, bensì contro il patrimonio allorquando esso viene messo in particolare pericolo.
Il pericolo, che continua a riguardare l’incolumità pubblica o la salute pubblica, anzi ora la seconda precede la prima, deve essere non astratto, ma concreto per l’inosservanza delle norme sugli stupefacenti o di sicurezza o di igiene degli spettacoli, anche in ragione del numero dei partecipanti (scompare il precedente riferimento al numero superiore a 50 per integrare la fattispecie) o dello stato dei luoghi.
All’interno di questa cornice, commette il reato non chi semplicemente partecipa, ma chi organizza o promuove, non un qualsiasi raduno, ma di musica o intrattenimento, con l’“invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati”.
Non so se mia madre conoscesse il termine rave prima della bagarre politica, ma sono certo che se mio nipote 18enne le avesse chiesto, giusto per farle uno scherzo, nonna, posso organizzare baldoria introducendomi in ambienti che non possiedo, senza la preventiva autorizzazione di chi ne ha diritto, e mettendo a rischio la salute e l’incolumità altrui, violando norme di sicurezza o di igiene o di stupefacenti, mia madre avrebbe saputo cosa rispondere, senza bisogno di tanto clamore.
Porto San Giorgio, li 7/1/23.
Avv. Andrea Agostini