Ilaria Salis tra politica e giustizia
Ilaria Salis tra politica e giustizia
Ilaria Salis è una nostra connazionale, detenuta in Ungheria con l’accusa di lesioni aggravate: alla vista di lei condotta in udienza in manette dai polsi alla vita fino ai piedi monta l’indignazione.
Premesso che la magistratura è indipendente e ogni governo deve essere estraneo al processo, la politica deve avere cura della dignità umana nella detenzione.
La partecipazione al processo dell’imputato in manette o in gabbia condiziona alla vista l’immaginario: la restrizione della libertà in aula prefigura un destino da carcerato in cella, una rappresentazione che porta di per sé a un giudizio di colpevolezza e di condanna.
Così in Italia a tutela della dignità del presunto innocente “l’imputato assiste all’udienza libero nella persona, anche se detenuto, salvo che in questo caso siano necessarie cautele per prevenire il pericolo di fuga o di violenza”.
Nello stesso senso il codice deontologico de giornalisti per il quale “le persone non possono essere presentate con ferri o manette ai polsi, salvo che ciò sia necessario per segnalare abusi”.
Si è trattato di abuso a Budapest?
Non conoscendo le leggi ungheresi non saprei, ma in Italia vedere condotto dagli agenti di polizia penitenziaria sulla soglia dell’aula di udienza un imputato in manette non è cosa inusuale; quanto agli schiavettoni poi, l’Italia di Tangentopoli nel 1993 a danno di Enzo Carra, politico e giornalista, ne fece uso.
Neppure so delle condizioni del trattamento carcerario, ma è responsabilità di governo e le relazioni tra Stati possono contribuire a che sia garantita reciprocità di dignità nella detenzione.
Ma quanto si chiede giustamente e a gran voce per Ilaria Salis non cozza forse con l’indifferenza generale circa lo stato dei detenuti in Italia?
Il sovraffollamento e la carenza di organico della polizia penitenziaria danno assuefazione per essere criticità maturate nei decenni, ma alla notizia di un suicidio in carcere, come non si può non avere un sussulto?
Lo Stato ha la responsabilità delle persone che ha in custodia, ovunque.
Porto San Giorgio, li 4/2/2024.
Avv. Andrea Agostini