LA DEMOCRAZIA SOSPESA
LA DEMOCRAZIA SOSPESA
Con decreto del 3 novembre scorso la Presidente della Provincia di Fermo, dott.ssa Moira Canigola, sindaco di Monte Urano, indice le elezioni di presidente e consigliere provinciali.
Voto domenica 13 dicembre dalle 8 alle 20 e deposito candidature e liste entro e non oltre le ore 12 di lunedì 23 novembre.
Sembra però che il Consiglio dei Ministri nella notte tra venerdì e sabato abbia approvato il decreto ristori bis inserendo, nel provvedimento urgente di protezione economica delle categorie produttive e sociali più colpite dalle misure di contenimento della pandemia, il rinvio della consultazione elettorale da svolgersi entro il 31 marzo 2021.
In extremis il Governo sembra dunque disponga la proroga del mandato dei consigli provinciali in carica e la notizia, specie in un Paese dove i cittadini sono sempre più sfiduciati e distanti dalla gestione della cosa pubblica come non li riguardasse, ritengo debba far riflettere.
Le province sono infatti enti locali che, pure demansionate dalla riforma Delrio, la legge 7 aprile 2014, n.56, conservano dignità di previsione costituzionale (art.116) con potestà regolamentare (art.117) e funzioni amministrative (art.118) in ambiti del vivere civile assai importanti, solo per citarne alcuni, il coordinamento della pianificazione territoriale, le strade provinciali, l’edilizia scolastica, l’attività di stazione appaltante, ecc.
Nonostante l’importanza di queste funzioni, la riforma ha allontanato i cittadini dalla scelta di governo facendo della provincia un ente di secondo livello con elezioni a suffragio ristretto ossia votazioni riservate agli addetti ai lavori della politica, prerogativa esclusiva di sindaci e consiglieri comunali.
Ebbene proprio il suffragio ristretto stride con il rinvio delle urne.
A sindaci e consiglieri che quotidianamente portano avanti i loro doveri di ufficio, sia in presenza che da remoto in ogni dove, cosa impedisce loro il voto provinciale?
Quale rischio di assembramenti a fronte di numeri di partecipanti esigui rispetto ad un qualsiasi giorno di scuola di bimbi delle elementari, chiamati alla presenza pure in zona rossa?
Nella primavera 2021 andranno al voto comuni importanti per gli equilibri di governo nazionale, Roma e Milano su tutti, ma anche Torino, Napoli, Bologna ecc.
Meglio forse allora procrastinare il rinnovo di equilibri politici di potere e di rappresentanza pre-Covid, che la recrudescenza attuale della pandemia potrebbe sovvertire?
Perché costringere oggi gli alleati di un Governo debole e litigioso a scomode alleanze e candidature provinciali, che potrebbero essere ulteriormente divisive fino a decretare d’urgenza la fine del Conte bis?
Fossero pure le mie, le più indegne delle considerazioni politiche, rimane che il rinvio di elezioni è sempre un fatto grave in democrazia.
Ricordando Sir Winston Churchill, “la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora”.
Porto San Giorgio, FM, li 7/11/2020.
Avv. Andrea Agostini