LA POLITICA NON SI OCCUPI DI COSPITO
LA POLITICA NON SI OCCUPI DI COSPITO
Serracchiani, Lai, Orlando, Verini del PD nell’esercizio delle loro prerogative istituzionali, visitano detenuti sottoposti al 41 bis, L.n.354/75, carcere duro disposto, su gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica, per impedire carcerati abbiano collegamenti esterni di criminalità organizzata.
Si tratta di Alfredo Cospito, anarchico insurrezionalista in sciopero della fame, e 3 boss, Di Maio, camorrista, Presta, ndranghetista, Rampulla, mafioso.
L’On. FDI Donzelli, Vicepresidente Copasir, agitando conversazioni registrate al 41bis dall’amministrazione penitenziaria fra Alfredo Cospito e i boss, chiede “la sinistra sta con i terroristi o con lo Stato?”, e il Sottosegretario alla Giustizia con delega alle carceri On. FDI Delmastro Delle Vedove, qualifica l’incontro come “inchino” ai mafiosi.
Il Presidente della Camera Fontana nomina il giurì d’onore per valutare le accuse e la Procura della Repubblica di Roma vaglia su esposto del leader dei Verdi Bonelli ipotesi di reato di rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio.
Dall’attentato a Susanna Schlein, prima consigliera d’ambasciata d’Italia ad Atene, agli attentati alle sedi diplomatiche italiane di Berlino e Barcellona, alle automobili incendiate della polizia a Milano e della Tim a Roma, sale l’allerta anarchici.
Donzelli, Delmastro e il Sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento dei detenuti, Sen. Lega Ostellari, vengono messi sotto scorta e il festival di San Remo sarà blindato da 250 agenti.
Piuttosto che rischiare San Remo, provocazione, non sarà il caso la politica tutta si fermi?
Cospito, condannato prima a 10 anni e 8 mesi per la gambizzazione nel 2012 di Roberto Adinolfi, dirigente Ansaldo Nucleare e condannato poi all’ergastolo ostativo per l’attentato del 2006 contro la scuola allievi carabinieri di Fossano, il Ministro della Giustizia Cartabia il 4/5/22 ne ha disposto il carcere duro.
Cospito ha fatto reclamo contro il 41 bis.
Il Tribunale di Sorveglianza di Roma a dicembre ha respinto il reclamo perché “il detenuto, inserito ai vertici di un’associazione con finalità di terrorismo, ha fornito positiva dimostrazione di essere perfettamente in grado di collegarsi con l’esterno”, “inviando documenti di esortazione di prosecuzione della lotta armata di matrice anarchico-insurrezionalista”.
Cospito è ricorso in Cassazione, udienza il 7 marzo prossimo.
La Giustizia faccia il suo corso.
Porto San Giorgio, FM, li 5/2/2023.
Avv. Andrea Agostini