LA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI
LA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI
Chi paga le tasse in Italia è onesto o ingenuo?
In Italia che tu sia partita iva, dipendente o pensionato, non pagare le tasse e attendi la pace fiscale.
Non è un mio suggerimento, ma quello che si può evincere numeri alla mano dalla Relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto Generale dello Stato 2017 del 26 giugno 2018.
Si tratta delle rottamazioni delle cartelle esattoriali volute dai Governi Renzi e Gentiloni.
Non hai pagato le tasse? Fa niente. Ti togliamo sanzioni e interessi maturati, basta che paghi il debito anche a rate e siamo apposto.
Risultato? Debiti per 31,27 miliardi di euro sono stati abbattuti a 17,8 miliardi di euro dove tra pagamenti effettuati e rate regolarmente in corso di pagamento si prevede di incassare 8,2 miliardi di euro mentre 9,6 miliardi di euro si danno per persi ossia si ritiene non verranno introitati dallo Stato.
Cosa è successo secondo la Corte dei Conti? Più della metà di coloro che hanno aderito alla rottamazione ha pagato solo la prima delle cinque rate previste al fine semplicemente di guadagnare tempo sulle procedure esecutive.
Sulla realtà così certificata, si innesta in questi giorni la proposta su cui sta lavorando il Governo Conte di una nuova ipotesi di definizione super agevolata.
Facciamo pace! Ti cancello ogni debito con Equitalia / Agenzia delle Entrate – Riscossione fino a 100.000 euro (che è circa il 95% dei crediti fiscali pendenti), comprese le liti in corso in commissione tributaria provinciale e regionale, basta che paghi una quota del 25% (10% o 6% per i casi di particolare difficoltà familiare o aziendale).
L’intento espresso da Salvini alle celebrazioni del 224° anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza è quello di “liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse”.
Bene semplificare il sistema fiscale, meglio ancora ridurre le tasse.
Necessario però usare cautela.
Sarebbe infatti un peccato se il tutto si risolvesse ancora una volta in un extra gettito una tantum utile a coprire l’urgenza politica del governo di turno con pieno disprezzo di ogni principio di equità fiscale o per essere più chiari a dispetto di chi le tasse le paga.
A forza di ricevere un’offerta sempre più vantaggiosa della precedente, chi già non pagava le tasse, potrebbe ancor più convincersi di aver fatto bene, che tanto “a pagare e a morire, c’è sempre tempo”.
Avv. Andrea Agostini