PISTE E CORSIE CICLABILI NON BASTANO PER LA SICUREZZA STRADALE
PISTE E CORSIE CICLABILI NON BASTANO PER LA SICUREZZA STRADALE
Pena il risarcimento del danno il Comune deve garantire la sicurezza dei ciclisti sempre.
E’ questo il monito lanciato il 28 gennaio 2022 dalla sezione sesta della Cassazione con l’ordinanza n.2667.
Una sentenza che segna una svolta nel segno della massima responsabilizzazione delle amministrazioni comunali a investire nell’abbattimento di insidie stradali.
Il caso vede un ciclista lasciare una ciclabile per un percorso pedonale dove per evitare il sopraggiungere di un pedone devia sulla limitrofa area verde nella quale si nasconde una buca importante da cui derivano caduta e trauma.
Si dirà che è una scelta scriteriata quella di lasciare la ciclabile per la pedonale, ma questa da codice della strada salvo segnalazione non è interdetta ai ciclisti.
Si dirà che il ciclista poteva rallentare o fermarsi invece di deviare per evitare il pedone, ma una deviazione a fini di sicurezza è fenomeno prevedibile e soprattutto chi dice non si possa andare in bici su un’area verde?
E se anche volessimo rinvenire nella condotta del ciclista la colpa di quanto gli è accaduto, siamo sicuri che non ci debba essere un concorso di responsabilità da parte chi è tenuto a garantire la sicurezza viaria?
Il proprietario della strada è tenuto alla custodia, alla manutenzione, alla pulizia, insomma a garantire la fruizione in sicurezza del suolo pubblico, quindi che sia una buca nel terreno o una crepa nell’asfalto, il Comune ne risponde e deve intervenire.
Il territorio comunale può essere ampio e difficile da custodire, la macchina comunale può essere lenta negli interventi anche materiali di riparazione, ma più spesso il problema di chi amministra è la carenza di risorse economiche da investire.
Oro è quindi l’assegnazione nei giorni scorsi ai comuni da parte del Ministero dell’Interno di contributi di manutenzione per strade e marciapiedi e arredo pubblico.
Uno stanziamento di 200 milioni di euro per il 2022 e 100 milioni di euro per il 2023 assegnati in questi giorni dal Ministero dell’Interno ai comuni quale contributo di manutenzione per strade e marciapiedi e arredo pubblico.
Nel concreto parliamo per il 2022 di 10000 euro ai comuni sotto i 5 mila abitanti, 25000 sotto 10000, 60000 sotto 20000, 125000 sotto 50000 e inizio esecuzione lavori entro il prossimo 30 luglio, pena la revoca del contributo.
Bene immaginare un futuro prossimo di piste e corsie ciclabili in ogni dove, ma oggi la sicurezza stradale è avere saputo intercettare quei fondi ministeriali.
Porto San Giorgio, li 30/1/22.
Avv. Andrea Agostini