CONCESSIONI BALNEARI COME PREPARARSI AL CAMBIAMENTO
CONCESSIONI BALNEARI COME PREPARARSI AL CAMBIAMENTO
La Giunta del Comune di San Benedetto del Tronto ha adottato nei giorni scorsi una delibera che individua nel 31/12/2023 la data ultima delle concessioni balneari esistenti.
In verità nulla di nuovo, ma un adeguamento alle sentenze gemelle del 9/112021, nn. 17 e 18, dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato significativo del fatto che il conto alla rovescia per il cambiamento è iniziato.
Nonostante il confronto politico in corso nella Commissione Industria del Senato, il settore balneare verrà comunque aperto alla concorrenza.
Nell’attesa di conoscere le regole che verranno, come prepararsi?
La pubblica amministrazione dovrà avviare un controllo di legalità sulle strutture in essere volte a garantire l’assenza di abusivismi e difformità di sorta mentre i balneari dovranno cominciare a mettere insieme “le carte”.
Chi sarà interessato a concorrere dovrà cominciare a ragionare di requisiti di partecipazione (idoneità e capacità professionale e finanziaria) e criteri di aggiudicazione (offerta economicamente più vantaggiosa).
Il concessionario uscente è sicuramente un operatore esperto del settore quindi avvantaggiato nei requisiti di partecipazione quanto a professionalità e comunque godrà di indennizzo dal subentrante quanto al mancato ammortamento degli investimenti.
La criticità sarà data dalla capacità finanziaria, necessaria a tenere botta alla concorrenza straniera e comunque ai gruppi di investimenti.
Il suggerimento è che i concessionari, magari adiuvati dalle associazioni di categoria locale, inizino a pensare di partecipare alle gare in forma aggregata tra loro cercando inoltre di valorizzare le loro aziende attraverso certificazioni di qualità di gestione, esempio UNI ISO 13009:2018.
Ma l’alternativa potrebbe anche essere quella di non far nulla.
Se la politica nella scrittura delle regole di gara e la pubblica amministrazione nello svolgimento delle procedure dovessero tardare, gli attuali concessionari non potranno certo essere chiamati a rispondere del reato di occupazione abusiva di spazio demaniale marittimo, anzi immagino verranno invitati a rimanere e bene operare perché l’abbandono di beni e servizi sarebbe la negazione di qualsivoglia istanza di valorizzazione delle nostre coste.
Porto San Giorgio, FM, li 24/4/2022.
Avv. Andrea Agostini