CSM DA RIFORMARE, PARLAMENTARI DA RIVEDERE
CSM DA RIFORMARE, PARLAMENTARI DA RIVEDERE
L’Italia è una Repubblica giudiziaria, fondata sulle intercettazioni.
Così insegna la vicenda Palamara, esplosa l’anno scorso di questi tempi e tornata di attualità negli ultimi giorni.
E’ la storia di un Sostituto Procuratore della Repubblica, cha fa rapida carriera interna alla Magistratura divenendone Presidente del suo organismo rappresentativo (ANM) e membro dell’organo di rilievo costituzionale di autogoverno (CSM).
Ciò finché la Procura della Repubblica di Perugia lo indaga per corruzione, procedimento penale cui si accompagnano diversi procedimenti disciplinari.
Infatti aldilà del reato contestato divengono di dominio pubblico stralci di conversazioni, che dimostrano un continuo brigare di alcuni tra magistrati e politici per avanzamenti di carriera e assegnazione di incarichi direttivi, ma ancor peggio un interessamento a peculiari processi e indagini.
Il caso si allarga da Palamara alla sua rete di contatti, si parla di “toghe sporche” ed esponenti del CSM lasciano l’incarico.
Il Presidente della Repubblica rappresenta “grave sconcerto e riprovazione davanti alla degenerazione del sistema correntizio e per l’inammissibile commistione tra magistrati e giudici” e sollecita “modifiche di leggi per impedire un costume inaccettabile”, invitando il Parlamento “ad approvare un’adeguata riforma delle regole di formazione del Csm”.
Segue un regolamento interno di conti alle diverse correnti della Magistratura che porta a nuovi equilibri di potere e i Parlamentari non introducono alcuna riforma.
In questi giorni però emergono intercettazioni che dimostrano un disegno ad attaccare Salvini all’epoca Ministro dell’Interno e il problema di una riforma del CSM torna urgentemente di attualità.
Il Ministro della Giustizia Bonafede, nei giorni scorsi politicamente sopravvissuto alle accuse mossegli dal magistrato antimafia Di Matteo e fresco di dimissioni del suo Capo di Gabinetto perché anch’egli chiamato in ballo dalle intercettazioni delle conversazioni avute con Palamara, è colui che dovrà riformare il CSM.
Cosa ne verrà fuori?
Non so, ma come insegnava Piero Calamandrei, “quando per la porta della magistratura entra la politica, la giustizia esce dalla finestra”.
Porto San Giorgio, FM, li 31/5/2020
Avv. Andrea Agostini