EFFERVESCENZA UNIVERSITARIA TRA LEGALITA’ E DELINQUENZA
EFFERVESCENZA UNIVERSITARIA TRA LEGALITA’ E DELINQUENZA
Il 25 ottobre a Roma alla Sapienza si teneva un convegno autorizzato dall’Università dal titolo ““Il Capitalismo – Il profilo nascosto del sistema”, promosso da Azione universitaria, con relatori il giornalista Daniele Capezzone e il neodeputato di FdI Fabio Roscani, Presidente di Gioventù Nazionale.
Accade che manifestanti si riuniscono per contestare l’iniziativa e impedirne lo svolgimento.
L’ingresso all’ateneo dei contestatori viene impedito dalle Forze dell’Ordine con cariche di alleggerimento.
Un dimostrante impugna un’asta di bandiera contro gli agenti, i quali lo mettono a terra e lo ammanettano.
Bilancio finale: il convegno si svolge, il giovane viene rilasciato e denunciato, 9 persone rimangono ferite, 7 poliziotti e 2 manifestanti.
Nei giorni successivi la protesta continua fino all’occupazione della facoltà di Scienze Politiche, già terminata, e con l’avviso di una mobilitazione permanente in tutta Italia.
Sull’accaduto si impone una riflessione in due punti, scevra da ogni (pre)giudizio politico culturale, almeno se si vogliono evitare prossimi più gravi pericoli di ordine pubblico e per l’incolumità fisica di ognuno.
Il primo punto è semplice da riconoscere.
La nostra Costituzione, articoli 21 e 17, sancisce sia il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero degli organizzatori e dei partecipanti al convegno, sia il diritto di riunirsi dei contestatori purchè “pacificamente e senz’armi”.
Di qui il secondo punto, evidente come il primo eppure glissato da ogni commentatore, che non veda nel caso di specie ipotesi di reato e conseguentemente non definisca delinquenti gli artefici delle condotte incriminate.
Se impedisco lo svolgimento di un convegno autorizzato con violenza o minaccia unitamente a più persone, pure che in una manifestazione pubblica e senza armi, commetto reato di violenza privata aggravata (artt.610, 339 cp).
Se occupo l’università anche per poco tempo o anche solo intervengo successivamente aggiungendomi ad altri ad occupazione in corso commetto il reato di invasione di edifici (art.633 cp).
Liberi di dire la propria, tutti, giustificati a delinquere, nessuno.
Porto San Giorgio, FM, li 30/10/22.
Avv. Andrea Agostini