IL MEDICO EROE E LA RAGAZZINA SALVATA – UNA STORIA A LIETO FINE
IL MEDICO EROE E LA RAGAZZINA SALVATA – UNA STORIA A LIETO FINE
Protagonisti il Pronto Soccorso dell’Ospedale Murri di Fermo con il dr. Francesco Bernetti Evangelista, chirurgo in pensione con 40 anni di esperienza tornato a lavorare in urgenza a mezzo cooperativa privata, la paziente 15enne Giulia Moreschini, i suoi genitori, Catiuscia e Marco, il neurologo del nosocomio fermano dr. Patrizio Cardinali.
E’ notte, la giovane ha la febbre alta, non muove le gambe; i genitori la accompagnano al Pronto Soccorso dove viene dimessa alle 3 con diagnosi da influenza dal medico di turno, che alle 7 si presenta a casa della famiglia e li sollecita a un ricovero di urgenza a neurologia dove la paziente verrà trattata per infiammazione al midollo e guarita.
Trama perfetta per la sceneggiatura di una fiction televisiva.
Una storia vera, la sofferenza di una ragazza in pericolo di vita, l’ansia dei genitori in coda interminabile al pronto soccorso, una diagnosi errata, le dimissioni frettolose dall’ospedale sovraffollato, il senso di responsabilità professionale e la passione del medico, che, smontato da un turno notturno estenuante, invece di andarsene a dormire, provato dalla stanchezza, occhi lucidi e buoni, suona alla porta di casa e salva la vita della paziente con la collaborazione di altri medici, tutti uniti nel giuramento di Ippocrate.
Storia bellissima perché la cronaca solitamente narra di paziente dimesso per errata diagnosi, dolore dei familiari, processi su responsabilità dell’ospedale e del medico.
Il forse è d’obbligo, specie non conoscendo la cartella clinica, ma la responsabilità poteva in astratto ricondursi a dimissioni inopportune da diagnosi incerta per un esame della paziente superficiale, dettato dall’avere omesso adeguate indagini diagnostiche e il coinvolgimento di altri professionisti ad approfondire.
Ma nulla di tutto ciò nel caso di specie con il lieto fine dovuto al medico eroe, eroe vero, non da fiction, non rappresentante di se stesso ma della collettività medica, meritevole non tanto per un fortunato giorno all’alba, quanto per un lavoro reso tra mille difficoltà eppure donato quotidianamente al nostro servizio.
Porto San Giorgio, FM, li 17/3/2024.
Avv. Andrea Agostini