T-RED, quando a pagare è chi non sbaglia
T-RED, quando a pagare è chi non sbaglia
IL T-RED PUO’ COSTARE CARO
La considerazione per una volta non riguarda i trasgressori del codice della strada, ma i cittadini tutti o almeno quelli che pagano le tasse.
Infatti Porto San Giorgio lungo la SS16 su 2 incroci semaforici si caratterizza per la presenza di semafori intelligenti che rilevano e sanzionano per oltre un milione di euro l’anno, non solo il più grave attraversamento dell’incrocio a semaforo rosso, ma anche l’attesa del verde fermi sulla striscia bianca di arresto.
Per quest’ultima infrazione un cittadino, multato tra i primi all’attivazione del servizio per 41 euro, oltre incremento di 1/3 per orario notturno, e decurtazione di 2 punti della patente di guida, si rivolge a me e insieme otteniamo dal Giudice di Pace di Fermo sentenza di annullamento del verbale.
Il Giudice di Pace il 22/12/16 sentenzia due profili di illegittimità.
Il primo. ““Affinchè il verbale sia valido, la prova fotografica deve rappresentare il conducente del veicolo che decide di superare la striscia bianca di arresto nonostante la luce semaforica rossa”. Al contrario nei casi esaminati “i fotogrammi rappresentano il ricorrente già oltre la striscia bianca di arresto””.
In altre parole la foto deve cogliere con il rosso a vietare la marcia l’automobilista già al di qua della striscia bianca di arresto e non soltanto sopra o oltre la stessa.
Il secondo. ““Violazione delle norme di notificazione” causa “la personalizzazione della modulistica tramite adempimenti implicanti la compartecipazione di soggetto privato alla formulazione del verbale di contestazione”.
Insomma i verbali di accertamento di violazione del codice della strada sono atti esclusivamente di autorità pubblica e pertanto soggetti privati non devono metterci le mani.
Il comune viene quindi condannato alle spese legali consistenti in 43 euro di rimborso del contributo unificato necessario ad iscrivere la causa e 200 euro di competenze legali, totale lordo comprensivo di spese forfetarie, cnap e iva, euro 334/82.
Nonostante non ci si attivi per il recupero del credito e pure trattandosi di un illecito amministrativo bagatellare, il Comune decide comunque di appellare e il cittadino suo malgrado è costretto nuovamente a difendersi.
Ebbene è del 4 luglio scorso la sentenza del Tribunale di Fermo che, respingendo l’appello, conferma la sentenza del Giudice di Pace e condanna il Comune alle spese legali di euro 2.768/00 per un totale lordo di euro 3.183/20.
La scelta amministrativa di volere incassare a tutti i costi 41 euro non dovuti, si traduce ora in un costo per i cittadini amministrati di complessivi euro 3.518/02.
C’è voluto del tempo, ma ora a conti fatti, giustizia è fatta.
Avv. Andrea Agostini